giovedì 18 dicembre 2014
St. Vincent
Maggie (Melissa McCarthy), una madre single, si trasferisce in una nuova casa a Brooklyn insieme al figlio dodicenne Oliver (Jaeden Lieberher). Costretta a lavorare per molte ore, Maggie non ha altra scelta che lasciare Oliver alle cure del vicino di casa Vincent (Bill Murray), un musone in pensione con un debole per l'alcol e il gioco d'azzardo. In compagnia della spogliarellista incinta Daka (Naomi Watts), Vincent farà conoscere a Oliver tutti i luoghi che segnano le sue giornate. Mentre Vincent aiuterà Oliver a diventare adulto, Oliver comincerà a vedere in Vincent qualcosa che nessuno è mai stato in grado di scorgere: un uomo incompreso dal buon cuore.
Il ragazzo invisibile
Michele (Ludovico Girardello) è un bambino di tredici anni come tanti altri. La vita di Michele procede nelle più assoluta routine: vive in una tranquilla città di mare con la madre Giovanna (Valeria Golino) e tutto ciò che desidera è essere notato da Stella (Noa Zatta), la compagna di classe che sembra non vederlo. Un giorno, però, Michele scopre di avere il dono dell'invisibilità, iniziando ad esser protagonista della più incredibile delle avventure.
L'amore bugiardo
Da poco trasferitisi in una piccola cittadina del Missouri da New York, Nick Dunne (Ben Affleck) e la moglie Amy (Rosamunde Pike) stanno attraversando un periodo difficile, con un matrimonio in crisi per via della difficoltà della donna ad abituarsi alla nuova esistenza. Il giorno del quinto anniversario di nozze, Amy scompare e il primo ad essere sospettato della sua scomparsa è Nick ma la realtà è ben diversa da come appare a prima vista.
Big hero 6
Hiro Hamada, brillante prodigio della robotica, si ritrova preso nella morsa di una trama criminale tesa a distruggere la frenetica e altamente tecnologica città di San Fransokyo. Con l'aiuto del robot sua guardia del corpo di nome Baymax, Hiro unisce le sue forze con quelle di un riluttante team di neo-combattenti del crimine per salvare la città.
Mommy
In un immaginario Canada, dove una nuova legge permette ai genitori di abbandonare alle cure del sistema ospedaliero i figli problematici, Die Despres, un'esuberante vedova, cerca di crescere il figlio Steve, un ragazzino affetto dalla sindrome da deficit di attenzione e iperattività. Mentre entrambi cercano di sbarcare il lunario vivendo sotto lo stesso tetto, la misteriosa vicina di casa Kyla offre loro il suo aiuto. Man mano che la confortante presenza di Kyla diviene sempre più intensa, emergono domande sulla sua vita passata e sul modo in cui il suo destino può essere collegato a quello di Steve e Die.
Cover matura del primo film di Dolan, è un mélo pop sfacciato e impetuoso, urgente e naïf, che gode e si strugge nel kitsch ma non riduce l’uomo a macchietta, che cerca con foga gioiosa l’invenzione del cinema ma sa essere racconto sanamente popolare. E un film meravigliosamente queer: perché cerca l’equilibrio d’amore fuori dalle forme canoniche, dai dogmi sociali, dai legami biologici, dal formato coppia.
lunedì 1 dicembre 2014
Qui
In Val di Susa, un gruppo di persone si ritrova a condividere la lotta contro la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità e racconta di come la democrazia sia un bene fragile che richiede una perenne attenzione e un continuo porsi domande.
Il documentario di Gaglianone si aggancia con forza alle parole, rispettosamente le insegue, pedinando dieci figure semplici e diversissime, che mai avremmo immaginato dalla stessa parte della barricata, tra lacrimogeni, pestaggi e azioni dimostrative. Quello che trova, Gaglianone, è un “qui” molto più ampio della Val di Susa: una crisi, una frattura fra cittadini e istituzioni, una fiducia spezzata, qualcosa che non torna e che non quadra in un sistema che rimuove e reprime chi non si adegua agli ordini incomprensibili di una lontana (e presunta) maggioranza.
Il documentario di Gaglianone si aggancia con forza alle parole, rispettosamente le insegue, pedinando dieci figure semplici e diversissime, che mai avremmo immaginato dalla stessa parte della barricata, tra lacrimogeni, pestaggi e azioni dimostrative. Quello che trova, Gaglianone, è un “qui” molto più ampio della Val di Susa: una crisi, una frattura fra cittadini e istituzioni, una fiducia spezzata, qualcosa che non torna e che non quadra in un sistema che rimuove e reprime chi non si adegua agli ordini incomprensibili di una lontana (e presunta) maggioranza.
Perfidia
Angelo cammina immerso nel grigio inverno di un'anonima città di provincia. Senza amore ne lavoro, spende le sue vuote giornate in uno squallido bar di periferia, sognando a occhi aperti la più banale normalità. Peppino, suo padre, non si è mai interessato a lui e, ormai anziano, è consapevole di non avere più tanto tempo da vivere. Dopo la morte della moglie, l'uomo si accorge di Angelo e si rende conto di non sapere neppure chi sia.
Lo sguardo del sassarese Angius è tagliente ed empatico allo stesso tempo. Con un occhio alla messa in scena asettica della nuova onda greca, il regista si aggancia al suo territorio (la Sardegna, ma anche l’Italia tutta) dissezionando una famiglia pervasa di quotidiana, normale follia. E mantenendo il suo registro in un equilibrio straniante fra realismo e grottesco, abbozza il ritratto nero e vitale di un paese.
Melbourne
Amir e Sara, una giovane coppia, stanno per partire alla volta di Melbourne per continuare i loro studi. Ma a poche ore dal volo, i due vengono involontariamente coinvolti in un tragico evento.
Un dramma da camera, un giallo d’indagine morale, un racconto kafkiano in odor di Polanski, abitato da personaggi che sono i sentimenti di un paese. Film d’attori e di scrittura: Javidi guarda soprattutto ad Asghar Farhadi (Una separazione), a quel meccanismo geometrico e (qui eccessivamente, marcatamente) autocosciente, da sadico demiurgo che mette alla prova (politica ed esistenziale) l’umano.
Un dramma da camera, un giallo d’indagine morale, un racconto kafkiano in odor di Polanski, abitato da personaggi che sono i sentimenti di un paese. Film d’attori e di scrittura: Javidi guarda soprattutto ad Asghar Farhadi (Una separazione), a quel meccanismo geometrico e (qui eccessivamente, marcatamente) autocosciente, da sadico demiurgo che mette alla prova (politica ed esistenziale) l’umano.
Viviane
In Israele il tribunale rabbinico è la sola autorità giudiziaria competente in tema di divorzio ma non può costringere un uomo a divorziare dalla moglie che ne fa richiesta. Affinché il divorzio possa definirsi completo, occorre infatti il consenso totale e assoluto del marito, a cui il destino della moglie è indissolubilmente legato. Viviane chiede il divorzio da tre anni ma il marito Elihayu ha sempre rifiutato di andare alle convocazioni del tribunale. Quando poi decide di andare, rifiuta la richiesta di Viviane e le impedisce di iniziare una nuova vita. Secondo la legge ebraica, il tribunale e l'avvocato di Viviene devono presentare un motivo valido affinché il marito accetti il divorzio. Il processo, estenuante e assurdo, crea uno spettacolo quasi kafkiano, in cui l'imputato è il solo ad avere il verdetto nelle sue mani.
hlomi e Ronit Elkabetz, quest’ultima anche attrice nei panni della protagonista, giocano con l’assurdità della situazione, tra il diritto alla felicità della donna e l’ottusità del marito che nega il divorzio. Insistono quindi sull’esasperazione dei personaggi, sulla rigidità dell’ortodossia, sulla ripetizione delle sedute, ed elaborano uno stile che trasmette l’idea di trappola e di immobilità, tra il Kammerspiel e il cinema muto, Brecht e Dreyer, primi piani, totali e particolari su mani e piedi.
hlomi e Ronit Elkabetz, quest’ultima anche attrice nei panni della protagonista, giocano con l’assurdità della situazione, tra il diritto alla felicità della donna e l’ottusità del marito che nega il divorzio. Insistono quindi sull’esasperazione dei personaggi, sulla rigidità dell’ortodossia, sulla ripetizione delle sedute, ed elaborano uno stile che trasmette l’idea di trappola e di immobilità, tra il Kammerspiel e il cinema muto, Brecht e Dreyer, primi piani, totali e particolari su mani e piedi.
Ogni maledetto Natale
Massimo e Giulia hanno storie e vite molte diverse. Quando si incontrano però scatta il colpo di fulmine. C’è solo un problema: il Natale si avvicina minaccioso. La decisione di trascorrere le feste con le rispettive famiglie si rivelerà un'insospettabile catastrofe dai risvolti tragicomici. Potrà il loro amore sopravvivere al Natale?
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