Da piccolo a Mateusz venne diagnosticata una paralisi cerebrale e sin dalla tenera età è stato ritenuto mentalmente disabile e senza alcuna capacità comunicativa. A 25 anni di distanza da quella diagnosi, però, si è scoperto che, a parte i problemi fisici, Mateusz è perfettamente normale ed è anche una persona molto intelligente. Così, a 30 anni, Mateusz si ritrova ricoverato in procinto di essere esaminato da una commissione, chiamata ad esprimersi sulle sue reali condizioni.
Dramma lieve, il cui registro sfiora ripetutamente l’obiettività documentaria, salvo prendere da essa le distanze in libere ricostruzioni narrative e in concessioni retoriche atte a tirare per i capelli l’emozione, trascinandola su schermo in ralenti al pianoforte.
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