"Bota" è un bar situato ai confini di una vasta area paludosa in una zona remota dell'Albania ma è anche il luogo in cui si intersecano le vite di un gruppo di individui, chiamati presto a grandi cambiamenti generati dalla costruzione nelle vicinanze di una nuova autostrada. L'affabile Juli, anima del bar, si prende cura della nonna malata e ha varie preoccupazioni familiari tanto che il suo più grande desiderio è quello di lasciare il posto, che le ha portato solo miseria. La sua bella e capricciosa amica Nora, invece, sta cercando di gestire la sua relazione con Ben, uomo sposato nonché intraprendente proprietario del caffè e cugino di Juli.
I quadri composti e l’andamento compito, da professionale e pauperistico film d’autore, inquadrano Bota Café in una commedia eastern afasica, stremata dal sole e dalla miseria, con squarci di folklore e musica d’orgoglio popolare. Poi le cose precipitano. Succedono. Il passato ritorna. D’un tratto. Ma anche la tragedia è un falso movimento. E il film riesce, perché sa restituire il sentimento, l’umore, di questa malinconica stasi.
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