martedì 11 agosto 2015

Violette

Nata fuori dal matrimonio all'inizio del Novecento, Violette Leduc incontra Simone de Beauvoir a Saint-Germain-des-Prés nel dopoguerra. Tra le due autrici, nasce una duratura e intensa relazione basata sulla ricerca da parte di Violette della libertà attraverso la scrittura e sulla convinzione di Simone di avere tra le mani il destino di una straordinaria scrittrice.

Il cinema di Provost sembra essere spesso ingabbiato in una compostezza formale che Violette vuole nascondere, soprattutto nella parte iniziale. Il rigore soffocante, fortunatamente, a tratti mostra le sue crepe. Dopo aver oltrepassato il bianco e nero con pallida citazione di La corazzata Potemkin di Ejzenstejn, le allucinazioni di Violette e i dettagli di Simone de Beauvoir visti come in soggettiva scuotono il film dal suo persistente grigiore. Resta soprattutto la prova di una convincente Sandrine Kiberlain, che prevale sulla Devos.

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