sabato 29 agosto 2015

La bella gente

Marito e moglie, borghesi e progressisti, un weekend in campagna. Quando lei decide di offrire rifugio a una prostituta rumena, prelevandola quasi a forza dalla strada, gli equilibri a poco a poco saltano.

Punto di partenza programmatico caro a Ivano De Matteo e alla sua sceneggiatrice storica Valentina Ferlan: prendi una coppia politicamente corretta e dimostra come sia in verità peggiore, o comunque non migliore, dei “qualunquisti” altri. Rispetto a I nostri ragazzi, però, il copione di La bella gente è meno ricattatorio e schematico, mentre la regia regala soluzioni sofisticate piuttosto interessanti. Molto bella la scena finale dell’addio di Nadja alla stazione, giocata su quel che potrebbe accadere fuori campo. Di Matteo dovrebbe comunque erigere un monumento ai protagonisti Monica Guerritore e Antonio Catania, davvero perfetti, capaci di rendere sempre credibili due personaggi altrimenti a rischio prevedibilità.

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