Sergey, giovane sordomuto, entra in un collegio speciale e deve essere sottoposto a tutti i riti di passaggio della banda che vi detta potere, gestendo anche traffici di droga e prostituzione. In questo contesto, si innamora di Anna, componente della banda, che vende il suo corpo per sopravvivere e che ha lasciato l'Ungheria. Per amore di lei, Sergey sarà disposto ad infrangere senza pietà le leggi che regolano la gerarchia all'interno della gang.
Abituato a un cinema che trae senso (soprattutto) dalla sua traccia sonora, il pubblico è catapultato in un universo filmico costruito interamente sull’immagine, i suoi simboli, i suoi scarti e disavanzi, i suoi dispositivi di decifrazione dei significati. Come ai tempi del muto, ma senza artifici espressionisti o costruzioni avanguardiste, semplicemente con la forza di una macchina da presa attaccata a personaggi che si muovono in un reale periferico, squallido e cinico.
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